22°g True Passion- Bar Corall 2-0

Sono le ore 15 e 51 minuti  (25 secondi)  di sabato 13 aprile 2013 quando dopo un

duro contrasto a metà campo Micky Rugge si infortuna e viene portato fuori dal

campo:  una gloriosa carriera finisce in quel momento.   L'amico Gufo vuole iniziare

il suo commento alla partita con una sola parola,  dedicata al Rugge:  ADDIO !!!

 

Celebrato il funerale del Rugge,  il Gufo passa all'analisi di una partita nella quale è

stato il Rugge stesso,  con un gol di rapina  (in tutti i sensi visto che la moviola del

Gufo ha stabilito senza ombra di dubbio che il contrasto con cui Michi Plebani ha

rubato palla a metà campo a Vitali,  dando inizio all'azione conclusa dal Rugge con

irruzione in area,  finta sul portiere e gol,  era viziato da un fallo evidente non rilevato

dall'arbitro)  a celebrare il funerale dell'imbattibilità in campionato del Bar Corallo,

condannato alla sua prima e finora unica sconfitta.  Dopo 40 minuti di assoluta noia

e di totale inconcludenza,  con il Bar Corallo privo dei mitici Iscio e Shaggy,  si è

piombati nell'irrealtà con il gol del Rugge,  ed è stata per la capolista l'inizio della

lenta,  tragica e drammatica agonia.

 

Nella ripresa,  aperta da un siluro su punizione di Michi Plebani di poco a lato e da

una grande occasione che Fili si è visto sventare tutto solo in area da una grande

parata del portiere Bianchi,  c'è stata una vera e propria strage.  Inizia il Rugge con

l'infortunio che pone fine alla sua carriera.  Si perdono cinque minuti e piomba a

terra Rubolino,  vittima dei crampi e sostituito,  poi crolla al suolo un altro giocatore

del Bar Corallo a metà campo.  Tra un'interruzione e l'altra Michi Plebani al 70° 

trova il modo di battere un perfetto corner sul quale irrompe Cash di testa e segna

il gol del due a zero,  quindi Cjane come al solito ha una discussione inutile che

per poco non degenera,  e poi Forzenigo nel tentativo di recuperare un pallone e di

evitare che finisca sul fondo non frena in tempo e si schianta contro la rete di

recinzione.  Il caldo,  l'arbitro che vuole evitare una strage,  la Boffy che gioca con

il cane e la Emi che si annoia fanno il resto e inducono il direttore di gara a farla

finita senza recuperare nemmeno un minuto,  e allora finisce con i True Passion

che mettono al sicuro il secondo posto in campionato,  ma che subiscono la beffa

di vincere per l'unica volta contro il Bar Corallo  (su quattro partite)  in quella che

era la partita meno importante della stagione.   E ora le pagelle del Gufo

 

PATELLI 6,5  svolge bene l'ordinaria amministrazione,  una buona parata su Forzenigo

LODA 6  si lascia sfuggire Forzenigo una sola volta,  meno male che rimedia Patellone

LANCIO 6,5  in mezzo alla difesa si piazza bene ed evita qualunque tipo di rischio

ALBI 6,5  insieme a Lancio organizza e dirige bene la fase difensiva

PIERO 6,5  svolge il compitino ma lo svolge bene con la solita diligenza e precisione

MICHI PLEBANI 7  ispirato in alcuni momenti di gloria,  suo l'assist per il gol del 2-0

CASH 7  è quello che si impegna di più e ha il merito di segnare il gol del raddoppio

FILI 6  lodevole l'impegno ma mezzo voto in meno per la clamorosa occasione fallita

FILI2 6  più o meno ricalca il rendimento del fratello,  ma non si rende mai insidioso

BONCI 7  finalmente lottatore vigoroso e incontenibile,  sbuffa e spinge con intensità

RUGGE 7,5  onore al merito di questa partita e di  una grande carriera tragicamente finita

 

PINESSI s.v.  quando entra si smette praticamente di giocare tra decessi e infortuni

RIGO 6  qualche sprazzo di classe,  ma non decolla mai come la sua tecnica richiede

CJANE 6  entra e si segnala per la solita inutile e futile discussione a vuoto

 

NOTE FINALI DEL GUFO  numero di spettatori variabile vista la gente che andava,  poi

tornava,  quindi se ne andava di nuovo:  pubblico distratto e poco partecipe,  nota di

demerito del Gufo per questi tifosi dal palato fino che dovrebbero riabituarsi a soffrire e

lottare insieme a noi.  Quelli del Bar Corallo hanno giocato con il solito possesso di

palla e il solito senso di superiorità e tornano bruscamente sulla terra di noi poveri

mestieranti che gli ricordiamo che,  dopo questo anno di gloria e di storia,  inizierà

anche per loro la decadenza e la caduta agli inferi.  Noi dagli inferi non ne usciamo e

non ne usciremo mai,  condannati a non vincere mai.  In fondo siamo come il Toro:

un grande e leggendario passato dietro le spalle,  un presente di sfiga e di pura

sofferenza e un futuro doloroso e pieno di lacrime,  con Rugge che ormai vecchio e

provato non sarà più in mezzo a noi.  Addio,  amico classe 1970 !!!