cenni di storia

La storia della squadra dei dilettanti nasce nel 1992, dopo lo scioglimento della Castellese, con l’intento di non lasciare tanti ragazzi senza il gioco del calcio. Per un anno è stata la squadra principale di Tagliuno per poi diventare il serbatoio della Castellese nel frattempo riformatasi. Grazie ad un gruppo storico di una decina di ragazzi uniti nella vita e in campo, la squadra dei dilettanti in tutti questi anni è riuscita a resistere e portare a casa numerosi successi che l’hanno fatta entrare nell’elite delle squadre dilettantistiche e rispettate dagli avversari. A cavallo fra gli anni 90 e 2000 la G.S. CASTELLI CALEPIO (grazie anche a sonore batoste, su tutte le due finali perse del trofeo Bresciani 1994-99) ha ottenuto risultati strepitosi, vittoria in campionato nel 99 e ciliegina sulla torta la vittoria l’anno successivo del trofeo Bresciani, più numerosi piazzamenti. Con il passare degli anni i dilettanti sempre con grande passione, vera passione mai mossa da altre ragioni e grazie a delle persone speciali disposte a trovar tempo la sera e grazie ad alcuni di loro passati dietro la scrivania hanno saputo rendersi indipendenti da tutti. Ogni anno qualche ragazzo di quella mitica squadra abbandona quasi del tutto il calcio ma con l’innesto di giocatori nuovi si crea nuovo entusiasmo che ci spinge a tante iniziative, su tutte il trofeo true passion di fine stagione. Si crea cosi un mix non sempre vincente ma con lo spirito giusto che spinge a continuare questa mitica storia. Da qualche anno le vicende dei dilettanti G.S CASTELLI CALEPIO sono raccontate con impegno anche su rete grazie al blog http//castellesedilet11.blogspot.com

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lunedì 4 gennaio 2010

start

L'anno solare 2010 dei true passion ha preso ufficialmente inizio questa sera 4 gennaio con il primo allenamento. Anche se pur non al completo la maggior parte dei dilettanti erano presenti. Dopo i dovuti saluti e auguri subito in campo con una mischietta scaccia tossine x poi passare a un riscaldamento più graduale. Certo da lunedi le cose cambieranno si comincerà con allenamenti più sostenuti e li quel poco di pancetta post panettoni dovrà sparire. Stasera qualcuno dopo l'allenamento si è concesso una pizza giusto per non interrompere un altro tipo di "allenamento" cominciato 15 giorni fa. L'allenamento si è concluso con un buon 40 minuti di partita a 2 tocchi che ha visto la netta prevalenza dei gialli con anche dei pregevoli gol. Chissa se anche il 23 la mira sarà la stessa. Buona impressione ha fatto il nuovo portiere sui ripetuti svarioni della difesa ( luca ,albi, vanni,loda). Appuntamento è per lunedi prossimo 11 gennaio.

15 commenti:

filippo ha detto...

buona impressione il nuovo portiereee????????????
ahaha..grande diego!

GUFO NERO ha detto...

l'anno nuovo è iniziato, ma fa ancora troppo freddo per venire a vedere gli allenamenti... ho ispezionato il campo di Credaro, la sabbia è dura ma ben tirata, il substrato è regolare, la pendenza è in linea con quella media di tiro, le porte sono ben piantate in mezzo alla superficie, le linee ben segnalate... tutto O.K. si può tranquillamente giocare... dato l'orario, l'importanza della partita, la vicinanza e le doti fisiche che sono richieste per arbitrare, la mia proposta al C.S.I. è questa CAVERNA ARBITRO

GUFO NERO ha detto...

in onore della Coppa d'Africa che sta per avere inizio e del mondiale in Sudafrica, affido a MICKYPEDIA la prima missione impossibile dell'anno 2010, ossia quella di rintracciare l'africano che nel 1995/1996 fece impazzire i tifosi del Torino SAMUEL IPOUA... doveva essere l'erede del mitico Abedì Pelè, poi come mi confermerà Micky, le cose andarono un po' diversamente !!!

g ha detto...

tabellino :pippo non hai segnato

albi ha detto...

portiere scandaloso....una sagoma in porta alcuni li prendeva.G ritorna in un ruolo di movimento...e' meglio

GUFO NERO ha detto...

provate a piazzare in porta il Gufo alle 10 di sera magari quando c'è un po' di nebbia e vedrete che è ancora più scandaloso del portiere di lunedì sera... mi dicono intanto che la raccolta di firme per CAVERNA ARBITRO A CREDARO va a gonfie vele, siamo già a 200.000 firme raccolte in un giorno... chi è favorevole mandi un commento sul nostro blog !!!

ULTRAS G.S. CASTELLI CALEPIO ha detto...

FAVOREVOLE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
CAVERNA ARBITRO A CREDARO !!!!!!!!

urippi ha detto...

Grande G sei più forte a parole che come portiere.......
non eravamo sostenuti dal resto della squadra,noi eravamo pesanti ma gli altri ancor di più,uno su tutti ziu.

mickypedia ha detto...

Samuel Ipoua Hamben nasce il 1 marzo 1973 a Douala, uno dei centri più importanti del Camerun. Circa tre anni dopo nascerà suo fratello Gui, anche lui mediocre calciatore (se possibile, più di Samuel) che ha bazzicato in Spagna e nelle serie inferiori del campionato inglese. Il nostro Samuel inizia a giocare a buoni livelli in patria, nel KSA Yaoundé e poi nell'Union Douala, finché a 18 anni - come molti suoi connazionali - tenta l'avventura nel campionato francese. Trova un contratto con il Nizza, in Ligue 2, club con il quale esordisce nella stagione 1992/93 (dopo un anno di ovvio apprendistato), chiudendo con 3 gol in 13 presenze. L'anno successivo va ancora meglio: 4 reti su 18 partite, ed il club rivierasco ottiene la promozione nella massima serie, superando sul filo di lana Rennes e Bastia. Ipoua, giovane ma ormai maturo fisicamente e tatticamente, si impone ormai come titolare, e anche se la media realizzativa non è esattamente da top scorer, di lui si inizia a dire un gran bene. Il Nizza peraltro riesce ad ottenere salvezze tranquille nel '95 e nel '96; in quest'ultima stagione, Ipoua va a segno 9 volte, ed è il secondo cannoniere della squadra dietro il liberiano James Debbah (proprio lui, il cugino di George Weah!). Peraltro tra gli attaccanti di quell'annata figura anche l'italiano Marco Di Costanzo, finito l'anno dopo alla Reggiana. Samuel, che ha ormai 23 anni, sente di essere pronto ad affrontare nuove e più stimolanti esperienze. Del resto c'è chi è pronto ad assecondare i suoi desideri: precisamente l'Inter, che durante il campionato lo fa seguire da alcuni osservatori. Nell'estate del 1996 i nerazzurri lo prendono, insieme ad un'altra vagonata di talenti africani più o meno affidabili che vengono parcheggiati nelle formazioni giovanili (tra questi c'è Mohammed Kallon). Alcuni, non più in età da Torneo di Viareggio, vengono subito mandati in prestito: è il caso di Ipoua, che a luglio si ritrova a giocare in serie B nel Torino di Gianmarco Calleri, capitando in una delle peggiori annate della recente storia granata. Insomma, citando un proverbio napoletano, "il cane mozzica lo stracciato".

michypedia ha detto...

Il Torino che si presenta alla stampa e ai tifosi (in contestazione dopo la retrocessione) nell'estate del 1996 è completamente rivoluzionato rispetto alla stagione precedente. L'attacco ha perso Abedì Pelé e Rizzitelli, ma ha guadagnato Ferrante e Cammarata, nonché lo stesso Ipoua; il tutto è affidato alle doti gestionali di Mauro Sandreani, allenatore emergente appena giunto dal Padova. Ipoua impressiona nel corso delle amichevoli estive: contro la Lucchese, ad esempio, regala numeri d'alta scuola, tanto che il club toscano chiede al Toro se è possibile averlo in sub-prestito. Non c'è verso, rispondono dai piedi della Mole: Ipoua è intoccabile. Debutta con la maglia granata in occasione della prima di campionato, l'8 settembre contro il Cesena: rileva Ferrante negli ultimi 17 minuti di gara, fatto che si ripete anche nella gara successiva contro il Venezia (stavolta per venti anonimi minuti). Mezz'ora finale contro il Bari, poi l'esordio da titolare in trasferta contro l'Empoli, il 30 settembre: Samuel gioca tutti e 90 i minuti, e manco a dirlo il Toro perde 2-0. Segnali di ripresa arrivano la domenica successiva, in casa contro il Cosenza: Ipoua è ancora in campo dall'inizio alla fine, e gioca una partita tutto sommato decorosa (nel secondo tempo si prende anche una manata in faccia da Ziliani, che viene espulso). Il club piemontese vince 3-1, ma il gol del camerunense ancora non arriva. Sandreani comunque è più che mai deciso: Ipoua, per lui, è l'attaccante titolare, e la scelta viene ribadita anche in occasione del match successivo contro la Salernitana. Qui però l'attaccante riesce nella non facile impresa di farsi ammonire due volte nei primi 45 minuti, lasciando il Toro in dieci nel momento migliore del match e permettendo ai campani di sfiorare il colpaccio al Delle Alpi (Longo firmerà poi l'1-0 al 64'). La società decide di multarlo, e anche con Sandreani il feeling si interrompe. Samuel si rivede in campo a novembre contro la Cremonese ultima in classifica: entra all'intervallo al posto di Cammarata, ma i granata perdono 0-1 in casa e lui si mangia un gol a porta vuota. La misura comincia ad essere colma. Scampoli di partita contro Palermo e Genoa, poi a gennaio si frattura il perone in allenamento, in uno scontro con Mezzano. Il medico sociale Roberto Campini gli ordina due settimane di bendaggio rigido e almeno un mese di stop. I tifosi tirano quasi un sospiro di sollievo: è chiaro a tutti che la società prenderà la palla al balzo per cederlo. Ma lui, ingenuamente coraggioso, dichiara: "Sono veramente sfortunato, un'annata da dimenticare. E pensare che avevo deciso nelle ultime ore di rimanere al Toro. Qualsiasi offerta di trasferimento mi fosse giunta l'avrei rifiutata, volevo e voglio convincere l'allenatore, la società e i tifosi. La convinzione e la grinta me l'hanno suggerite Ferrante. E se prima l'importante era crederci, adesso quello che conta è guarire al più presto e bene. Per avere quella famosa occasione". Sandreani, però, non si commuove, e pochi giorni dopo aver rilasciato dichiarazioni di facciata - "Arriverà il suo turno se continuerà a combattere" - dà mandato alla società di spedirlo il più lontano possibile. Il 30 gennaio 1997 Ipoua firma con gli austriaci del Rapid Vienna; l'Inter prova dunque a mandarlo in prestito in un campionato meno competitivo. Ma ha inizio, per lui, un vorticoso tour europeo.

michypedia ha detto...

Con la maglia biancoverde del Rapid, Samuel inizialmente non parte benissimo (7 presenze, ancora zero gol), ma nella stagione 1997/98 si riscatta: segna parecchio, specie nella prima parte di campionato, collezionando presenze e gol anche in Coppa Uefa. Ma fioccano anche le espulsioni (nonché gli infortuni di media entità), il ché fa innervosire non poco la dirigenza austriaca. Insomma, un tipo burbero - la società minaccia più volte di metterlo fuori rosa - che però piace a tante squadre. A novembre, l'incredula Inter riceve decine di richieste: Valencia, Chelsea, PSG, Deportivo La Coruna e varie squadre inglesi. Nel frattempo Samuel conquista anche un posto in Nazionale (debutta il 15 novembre contro l'Inghilterra) e si candida seriamente in vista dei Mondiali di Francia. A dicembre, affronta con il Rapid la Lazio in Uefa, sfoderando però due partite disastrose; gli osservatori dell'Inter presenti all'Olimpico cominciano a non capirci più nulla. In effetti il rendimento del giocatore inizia a calare vistosamente, e ad aprile il manesco camerunense finisce definitivamente fuori rosa. Ciò non inficia il suo rapporto con la Nazionale, anzi il nuovo ct Le Roy stravede per lui, e Samuel ripaga la fiducia segnando una bella tripletta nel test amichevole giocato a Palermo contro una formazione italo-belga il 24 aprile. A giugno, il girone eliminatorio di Francia '98 vede Ipoua impegnato in un doppio derby affettivo: ci sono infatti sia l'Austria che l'Italia ad affrontare i leoni d'Africa. Contro i transalpini, l'attaccante fa rimpiangere Eto'o - confinato misteriosamente in panchina - e persino la super-meteora Oman Byik, infortunato. In 60 minuti si fa notare solo per un'ammonizione ricevuta e, a sentire gli austriaci, per i numerosi sputi ai danni di giocatori avversari. Alla vigilia del match con gli azzurri, poi, dichiara spavaldo: "Penso che molti dei loro giocatori siano stressati dalla lunga stagione. Il Camerun (che schiera meteore del calibro di Wome, Song e M'Boma, ndr) è superiore sul piano fisico e ha i mezzi tecnici e tattici per giocare un buon calcio. E poi Maldini pensa solo a difendersi, guardare l'Italia giocare non è per niente divertente". Ma ricordiamo tutti com'è andata: 3-0 per noi, con Ipoua che viene completamente surclassato da Nesta e sostituito da Job a fine primo tempo. Contro il Cile dovrà accontentarsi della panchina. Per Samuel è la fine di tutto: del suo feeling con la Nazionale, del suo contratto con l'Inter (che dopo il Mondiale lo scarica al Tolosa a titolo definitivo), della sua fama internazionale. E se qualche mese prima lo voleva il Chelsea, ora è l'Empoli a richiederne le prestazioni. Ci sarà pure un motivo.

michypedia ha detto...

Dicevamo del Tolosa. Il ritorno in Francia non porta granché bene ad Ipoua, che nella stagione 1998/99 fa poco e nulla (7 presenze e un gol contro il Nantes), contribuendo peraltro alla retrocessione in Ligue 2 dei suoi. In seconda divisione tutto gira decisamente meglio, e si rivede anche qualche gol: si capisce, insomma, che è quello il livello di calcio che può sopportare il camerunense. Nell'estate del 2000 rimane tuttavia senza contratto: fa provini con Aberdeen ed Everton (con cui segna anche un gol in amichevole), ma alla fine trova nuovamente l'accordo con il Tolosa, che però a gennaio lo cede in prestito al Mainz 05, serie B tedesca. Sei mesi dignitosi, poi a sorpresa in passaggio a titolo definitivo al Monaco 1860, in Bundesliga, dove però le preoccupanti amnesie realizzative di Samuel emergono con tutta la loro forza, come pure la sua scarsa tenuta fisica. Come non detto: si ritorna in seconda divisione, stavolta all'LR Ahlen. Ma anche qui il camerunense gioca pochissimo, e nell'ottobre del 2003 si trasferisce in Belgio, al Sint-Truiden. Cambia poco, e allora nell'estate del 2005 - dopo aver effettuato alcuni provini con squadre di serie C inglese - Samuel opta per una scelta davvero drastica e coraggiosa: il campionato lussemburghese, precisamente il FC Wiltz 71. L'attaccante anche qui chiude con una media gol orrenda (1 gol in 13 partite, in un campionato che ha ben poche professionalità), e si rende conto che è meglio appendere le scarpe al chiodo, piuttosto che continuare ad accumulare figuracce in giro per il centro-Europa. Nel gennaio 2006 torna in Camerun, al KSA Yaoundé dal quale era partito, in veste di allenatore. Per un po' non lo si vede più in giro; le cronache tornano ad occuparsi di lui solo nell'estate del 2007, quando insieme all'ex calciatore Wagneau Eloi (haitiano, anche lui con trascorsi francesi) si rende protagonista di una bella iniziativa benefica. Viene chiamato a selezionare giocatori in vista di un particolare torneo mondiale rivolto ai ragazzi affetti da gravi forme di diabete, che si tiene a ottobre in Svizzera. Un'iniziativa volta a dimostrare che si può fare sport anche con questa malattia, che peraltro affligge tanti giovani. L'amicizia con Eloi reca con sé anche interessanti sbocchi professionali: dallo scorso marzo, infatti, Ipoua è il suo vice sulla panchina della Nazionale di Haiti, impegnata in questi mesi della difficile rincorsa ai Mondiali del 2010...

GUFO NERO ha detto...

HA GIOCATO POCHE PARTITE IN UNO DEI CAMPIONATI PIU' DISASTROSI DELLA NOSTRA STORIA, MA RIMARRA' SEMPRE NEL MIO CUORE DI TIFOSO. SAMUEL IPOUA, UN CAMPIONE SFORTUNATO CHE AVREBBE MERITATO DI PIU'. LA SUA SFIGA E' STATA UNA SOLA. FARE COPPIA CON IL FERRANTE DEI PRIMI MESI GRANATA CHE ERA VERAMENTE ORRENDO. POI QUANDO FERRANTE E' DIVENTATO FERRANTE, IPOUA ERA GIA' VOLATO VIA. TORNA AL TORO. LA CURVA TI ASPETTA !!!
IPOUA. PER SEMPRE UN CAMPIONE

GUFO NERO ha detto...

e ora, sempre per il tifoso granata, ti chiedo di rintracciare un altro soggetto che aveva la classe per diventare più forte di Maradona ma che come tutti gli slavi di quell'epoca andava sempre a corrente alternata, grandi partite e assurde sceneggiate... stiamo parlando di HARIS SKORO

michypedia ha detto...

Nome Haris Škoro
Nato 2 settembre 1962
Sarajevo
Paese Jugoslavia
Nazionalità Bosnia-Erzegovina
Ritirato 1996
Squadre di club
1982-1987 Željezničar
1987-1988 Dinamo Zagabria 30 (14)
1988-1991 Torino 87 (17)
1991-1995 Zurigo ? (?)
1995-1996 Baden ? (?)
Nazionale
1984-1992 Jugoslavia 15 (4)
Inizia a giocare nella formazione dilettante UNIS Vogošća mostrando talento precoce che lo porta nella NK Bosna Visoko per una stagione. Passa quindi al FK Željezničar, che lo vuole insistentemente, giocandovi oltre 100 partite. Fa parte della generazione talentuosa che porta la suddetta formazione alle semifinali della Coppa UEFA 1984-1985.

Nello stesso anno il 22enne Haris debutta nella nazionale jugoslava, in cui presenzierà in totale 15 volte segnandovi 4 goal e partecipando anche alle qualificazioni dei mondiali del 1990. Spendido il suo goal da 25-metri al portiere inglese Schilton sul campo di Wembley in una partita amichevole Inghilterra-Jugoslavia, dove era partito da centrocampo dribblando tre giocatori avversari. Nel 1987 passa alla Dinamo Zagreb, ma dopo solo un anno viene acquistato dal Torino Football Club 1906, rimanendovi 3 stagioni, con uno score di 19 goal in 87 presenze. Detiene ancora oggi il goal piu veloce mai segnato in un campionato italiano di serie-B, 9 secondi nella partita Ancona-Torino. Nel ottobre1991 passa quindi al FC Zürich, dove gioca fino al 1995 insieme a nomi illustri al palcoscenico italiano, Di Matteo e Milton . Come ultimo passaggio calcistico semi-professionista lo vediamo al FC Baden. Dal 1996 al 1998 gioca nella squadra svizzera di c1 freienbach nel cantone svitto dove termina la sua splendida carriera. Nel 1998-99 gioca alcune partite per amicizia nella squadra dilettantistica di 4.lega del milan-club-zurigo. Oggi gioca nei seniori-veterani del SK-jugoslavia nel campo sportivo juchof-3 alle porte di zurigo,dove da anche scuola di calcio ai giovani talenti del SK-jugoslavia

Attualmente vive in Svizzera.