cenni di storia

La storia della squadra dei dilettanti nasce nel 1992, dopo lo scioglimento della Castellese, con l’intento di non lasciare tanti ragazzi senza il gioco del calcio. Per un anno è stata la squadra principale di Tagliuno per poi diventare il serbatoio della Castellese nel frattempo riformatasi. Grazie ad un gruppo storico di una decina di ragazzi uniti nella vita e in campo, la squadra dei dilettanti in tutti questi anni è riuscita a resistere e portare a casa numerosi successi che l’hanno fatta entrare nell’elite delle squadre dilettantistiche e rispettate dagli avversari. A cavallo fra gli anni 90 e 2000 la G.S. CASTELLI CALEPIO (grazie anche a sonore batoste, su tutte le due finali perse del trofeo Bresciani 1994-99) ha ottenuto risultati strepitosi, vittoria in campionato nel 99 e ciliegina sulla torta la vittoria l’anno successivo del trofeo Bresciani, più numerosi piazzamenti. Con il passare degli anni i dilettanti sempre con grande passione, vera passione mai mossa da altre ragioni e grazie a delle persone speciali disposte a trovar tempo la sera e grazie ad alcuni di loro passati dietro la scrivania hanno saputo rendersi indipendenti da tutti. Ogni anno qualche ragazzo di quella mitica squadra abbandona quasi del tutto il calcio ma con l’innesto di giocatori nuovi si crea nuovo entusiasmo che ci spinge a tante iniziative, su tutte il trofeo true passion di fine stagione. Si crea cosi un mix non sempre vincente ma con lo spirito giusto che spinge a continuare questa mitica storia. Da qualche anno le vicende dei dilettanti G.S CASTELLI CALEPIO sono raccontate con impegno anche su rete grazie al blog http//castellesedilet11.blogspot.com

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mercoledì 27 agosto 2014

-3 giorni

A 3 giorni dalla presentazione c'era ancora una persona in giro per l'europa a scovare piccoli True passion in erba, quella persona è il nostro caro gufo. Cambio di programma ....

Il Gufo è tornato dall’ennesima trasferta nell’Europa dell’Est, dopo

Budapest e Praga il Gufo si è recato a Cracovia e a Bratislava. Delle
due città, Bratislava è quella più “a misura di True Passion”: una
pittoresca statuetta che raffigura un tombino aperto e un uomo che
sbuca fuori dal tombino (sovrastata dal cartello ironico “MAN AT
WORK”), lo spettacolare castello che domina la città e poi dopo la
discesa dal castello in 15 minuti si è in pieno centro dove ci sono una
serie di bar e locali uno accanto all’altro, con elevato consumo di
birra e presenza numerosa di giovani bellezze slovacche. C’è anche
la possibilità di incontrare casualmente in qualche bar il campione
Robert Vittek dello Slovan Bratislava, quello che realizzando una
doppietta buttò fuori l’Italia dai Mondiali 2010; purtroppo non si è
qualificato per la fase a gironi della Champions League eliminato
dai bielorussi del Bate Borisov. Il Gufo consiglia una visita di uno
o due giorni (l’ideale sarebbe un intero week end da venerdì alla
domenica) nella capitale slovacca, viaggio individuale o di gruppo,
è meglio una birra di Bratislava ....






1 commento:

Anonimo ha detto...

DAI GUFO.... SI RICOMINCIA...DACCI DENTRO !!!!!!!!!!!!!